PENSAVO FOSSE AMORE, INVECE ERA UN CALESSE
Gita di Ferragosto!
Che noi però decidiamo di fare il 14, perché il 15 metteva brutto tempo,
e poi si sa che per Ferragosto c'è sempre troppa gente in giro.
Come quasi sempre accade, la destinazione viene scelta in funzione
di dove troviamo un posto dove poter mangiare!
Grazie a Glusearch troviamo un posto:
LA TAVERNA DEL BARBAROSSA (Strada Provinciale 146, Località Casanova 6C,
San Quirico D'Orcia - SI), e quindi gita in Val D'Orcia!
Ci accomodiamo, chiediamo di avere anche il menù del senza glutine,
e quando il cameriere viene a prendere l'ordinazione ci chiede
di ordinare prima tutte le portate senza glutine.
Adoro!
Adoro perché in genere sono io che incalzo:
"Prima ti dico tutte le portate senza glutine",
e il fatto che il cameriere mi abbia anticipato mi piace e mi rassicura.
Le possibilità nel menù sono davvero tantissime, da non credere ai nostri occhi,
praticamente l'intero menù è disponibile anche senza glutine.
Suggerisco ai bambini di non ordinare carne, ma un primo,
magari una pasta fresca visto che sono disponibili anche
pici, ravioli e tagliatelle.
Optano per dei crostoni con pecorino di Pienza e salsiccia,
pici al ragù e tagliatelle al ragù.
Il senza glutine arriva per primo, a parte, e anche questo mi piace!
Mi stupisco quando arrivano i crostoni,
il pane è buonissimo, sembra proprio "pane vero".
I pici sono artigianali, così come le tagliatelle, spesse e sugose.
Sono davvero impressionata per come tutte le portate siano ricercate
e perfettamente speculari al menù standard.
Consumiamo il nostro lauto pranzo, i bambini non vogliono il dolce
e noi ordiniamo dei sorbetti al limone.
Solo quando arrivano in tavola il mostro di casa si incuriosisce
e mi chiede di poterlo assaggiare.
Gli dico di aspettare, e che, non appena passerà il cameriere,
chiederemo se è senza glutine.
Arriva il nostro amico che fino a questo momento ci ha assistito
con tanta cura e precisione, chiedo, e lui mi risponde:
"Signora in genere io suggerisco di non mangiarlo,
perché il sorbetto è senza glutine,
però non è sicuro per via della contaminazione,
quindi io dico sempre che è meglio di no,
però faccia lei perché dipende dal grado di celiachia!"
Eccoci, era stato tutto perfetto, meraviglioso...
...e poi in un attimo è svanito tutto!
Alziamoci tutti in piedi, prendiamoci per mano e ripetiamo a voce alta:
NON ESISTONO LIVELLI DI CELIACHIA.
O sei celiaco, o non lo sei.
In un attimo, una frazione di secondo, è svanita la poesia.
Come quando all'università, all'esame di filologia germanica
avevo fatto tutto benissimo, risposto a tutto benissimo (stupendomi anche di me stessa),
e poi mi fregai da sola all'ultima domanda,
e non ci fu verso di elemosinare un diciotto, niente da fare.
"Mi spiace signorina, ci vediamo al prossimo appello"
Scivolone finale a parte, mi sentirei di tornarci,
perché se non fosse stato per quell'uscita infelice,
mi ero proprio sentita rassicurata perché l'attenzione
e la preparazione in materia, almeno fino a quel momento,
era stata evidente e tangibile!
In fondo anche il professore di Filologia, al tempo,
mi aveva voluto dare una seconda possibilità, no???
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