QUADROTTI ALLA MARMELLATA
I Greci cuocevano lentamente le mele cotogne con il miele
affinché si conservassero nel tempo.
I Romani, per lo stesso motivo, immergevano della frutta intera
nel vino passito, nel vino cotto, nel mosto o nel miele.
Nel Medioevo molti scritti appartenenti a famiglie aristocratiche
documentano il consumo di confetture, marmellate, composte e canditi.
Risale al XVI secolo il trattato delle confetture di Michel de Notre-Dame,
per gli amici Nostradamus, medico e astrologo della regina Caterina de' Medici:
"Onde appagare il volere e l'affezione di molte amabili persone,
puranche di sesso femminino (...) non resta che fare l'acquisto del suddetto opuscolo,
il quale insegna a conservare ogni sorta di frutta".
Qualche secolo dopo, con la diffusione e un più grande impiego dello zucchero,
dal termine "confiture" derivò la parola "confettare",
ossia preparazione destinata alla conservazione di un genere alimentare.
In Portogallo le conserve di frutta si imposero con il nome di "marmelada".
Da allora entrò nella tradizione l'uso del termine Marmellata
per le conserve di soli agrumi, e di Confettura per quelle fatte con gli altri frutti.
Oggi queste due parole, usate impropriamente come sinonimi,
hanno un altro criterio che le dovrebbe distinguere:
Marmellata, se la conserva viene preparata con polpa di frutta passata al setaccio;
Confettura, se la conserva ha al suo interno anche pezzetti di frutta.
In quest'ultima settimana di piogge,
febbroni e raffreddori, peripezie e grandi pensieri,
a casa nostra la marmellata (o confettura che dir si voglia)
è stata di grande grande conforto!!!
per una dozzina di quadrotti
2 Uova
80 gr. di Zucchero
40 gr. di Farina di riso integrale°°
40 gr. di Fecola di patate°°
1 cucchiaio di Estratto di vaniglia
1 cucchiaio di Succo di limone
Zucchero a velo vanigliato°°
Marmellata a piacere°°
°°nel mio caso gluten free!
Montare le uova con lo zucchero per almeno una decina di minuti,
finché non triplicheranno di volume.
Setacciare insieme la fecola di patate e la farina di riso,
e unirle al composto poco alla volta, con delicatezza,
in modo che l'impasto non si smonti.
Aggiungere anche l'estratto di vaniglia e il succo di limone.
Dare un'ultima mescolata e versare in un taglia 25 x 20 (o simile).
Cuocere in forno statico ben caldo, a 190° per 10 minuti.
Spolverare di zucchero a velo un canovaccio,
quindi rovesciare sopra il canovaccio la base appena sfornata,
togliere con delicatezza la carta forno, spolverare con zucchero a velo
e coprire con un secondo canovaccio.
Lasciar raffreddare per una decina di minuti,
quindi scoprire, tagliare in due parti uguali la base.
Cospargere una metà di marmellata a piacere,
coprire con la seconda metà, quindi tagliare a quadrotti
e spolverare nuovamente di zucchero a velo.
- La farina di riso integrale può essere sostituita da farina di riso.
- Il passaggio della base tra i due canovacci spolverati di zucchero a velo
è fondamentale per dare un profumare l'impasto, e a togliere l'odore di uovo.
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