TI CONOSCO MASCHERINA...


Una vacanza surreale.
Siamo partiti che tutti indossavano una mascherina,
o almeno ce l'avevano al polso, a 'mo di bracciale, da indossare all'occorrenza.
Arriviamo nel Conero e scopriamo che quasi nessuno le indossa.
Ci affacciamo in una spiaggia libera e scopriamo che il distanziamento sociale non esiste.
Non so se sia mai esistito, ma di sicuro adesso non c'è.
E sì che ci sono dei bei paletti spuntati in spiaggia, ben distanti l'uno dall'altro...
...qualcosa staranno pure a significare, o nooo?!?
Chiamo una mia amica, dovrà venire in vacanza qui tra poco.
Le dico un po' preoccupata che qui la mascherina non ce l'ha quasi nessuno.
"Davvero, ma neanche al polso?"
"No, neanche al polso..."
Anche lei è perplessa come me.
Le racconto che il primo giorno sono andata al supermercato,
e che addirittura, anche lì dentro, qualcuno ne è sprovvisto.
Le racconto del tipo che si aggira tra le corsie coprendosi la bocca con la mano.
"Con la mano?"
"Si, con la mano. Si tappava bocca e naso. Sembrava stesse per vomitare."
Credo che trattenesse anche il respiro, per aumentare l'efficacia della sua pensata.
Ma di questo non sono sicura.
Non le ho ancora raccontato che il secondo giorno, nello stesso supermercato,
c'era un signore che, anche lui sprovvisto di mascherina,
aveva tirato su la maglietta fino a coprirsi il naso.
Come nei film quando scoppia un incendio e, alla meno peggio,
nel fuggi fuggi generale per scappare dalle fiamme ci si copre la bocca come si può.
E oggi, invece, c'era la signoria che, anche lei sprovvista del dispositivo,
aveva usato in maniera impropria la fascia per capelli,
usandola a mo' di mascherina.
Forse era una stilista, magari stava lanciando una nuova moda... 
...e io non l'ho capita.
Chissà quale strano personaggio potrei incontrare la prossima volta...
Nel nostro piccolo comunque cerchiamo di evitare i supermercati,
e proprio per questo abbiamo deciso di testare qualche locale.
Siamo stati a cena da CAPUANO'S
(Piazza delle Rimembranze, Porto Recanati),
dove la pizza è una cosa seria.
Una vera pizza napoletana, con i bordi alti ma sofficissimi che si sciolgono in bocca.
La versione sglutinata è un po' meno napoletana, 
ma altrettanto gustosa, in certi casi addirittura gourmet.
I mostri hanno ordinato una tonno e cipolla che forse era addirittura troppo gourmet
per le loro papille delicatissime che apprezzano giusto tre cose.
Ma strabiliante lo era davvero, e l'abbondanza del condimento senza eguali: 
una base morbida ma consistente con tutti i condimenti a crudo: 
pomodorini datterini, cipolla rossa, rucola, mozzarelline e filetti di tonno.
Purtroppo, vuoi per l'abbondanza del condimento, vuoi per il trionfo di verdure,
che confesso ha colpito non troppo positivamente le creature,
una bel quarto di pizza è avanzato ad entrambi.
Una signorina estremamente gentile e sorridente
(immagino sorridesse sotto la mascherina),
ci ha impacchettato la pizza avanzata ed è stata l'occasione
per apprezzarla ancora di più il giorno seguente.
Dopo la pizza ci siamo regalati una passeggiata comprensiva di sosta golosa.
Avevamo più di un'opzione sglutinata (il che non capita spesso)
e abbiamo deciso per il gelato di GELATO BIO
(Corso Matteotti 105, Porto Recanati).
Due graziose donzelle anche loro sorridenti
(stavolta sono abbastanza sicura che sorridessero sotto le mascherine)
ci hanno confermato che tutti i loro gusti sono senza glutine (evvai),
che c'è la possibilità di avere sia coppetta che cono (wow)
e ci hanno addirittura decorato il gelato 
con un biscottino senza glutine a mo' di cialda (top).
Le signorine sapevano quel che facevano
(so bene che lavarsi le mani è prendere una paletta pulita
è in realtà il minimo sindacale, ma io mi rallegro sempre quando ci capita).
Oltre al gelato una vetrinetta ha attirato la nostra attenzione
perché colma di prelibatezze senza glutine:
biscotti gelato, stecchi, ghiaccioli e semifreddi.
Il risultato è stata una piacevolissima serata sglutinata a Porto Recati
che noi abbiamo trascorso sfoggiando le nostre belle mascherine.

 

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